Dubai continua ad attrarre le aziende italiane!
Il primo ministro Sheikh Mohammed bin Rashid al Maktum basa su sei pilastri il futuro del Paese: “Istruzione, ambiente, sanità, giustizia, società e competitività”. Per questo motivo l’interessamento per Dubai continua ad aumentare. Sono circa 10mila i residenti italiani a Dubai e – come riporta ilgiornale.it – oltre 200mila le aziende registrate nelle free zone della sola capitale turistica del Golfo Persico. Le free zone esistono dal 1985 e oggi se ne contano circa 50: aree fiscali speciali, divise per settori e per regolamentazioni, ma tutte accomunate da un’unica qualità: “Qui non si pagano le tasse”
Dubai non è una città dipendente dal petrolio, anzi..
Che pur resta la loro più grande fonte di guadagno anche con il Coronavirus: entro il 2030 arriveranno a 5 milioni di barili di greggio al giorno. Uno dei progetti futuri, per esempio, che verrà realizzato entro il 2050, mira a trasformare Dubai in un centro globale di energia pulita.
Aumentare la porzione di energia rinnovabile a Dubai per ridurre le emissioni di carbonio del 16% entro il 2021, quindi trasformare la città del golfo nella realtà con la più bassa emissione di carbonio al mondo. Pescara ha visto molte aziende sull’orlo del fallimento, a causa delle tasse italiane e della burocrazia che le strangola, riprendere quota grazie agli investimenti fatti a Dubai.
Per questo motivo per l’anno fiscale 2020, il primo ministro Mohammed bin Rashid ha firmato la legge sul bilancio pubblico n.12 del 2019, con una spesa di 18 miliardi di dollari, rendendola la più grande nella storia di Dubai.
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